Alcune precisazioni sul nuovo Blog

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Il blog “Il tempo di Dioniso” è ormai attivo da qualche giorno con mia massima soddisfazione e entusiasmo. Del resto, quando comincia una nuova avventura, si è sempre propositivi e carichi di bei progetti per il futuro.

Ma non è questo il punto, o meglio, non è solo questo.

Si tratta piuttosto, anche banalmente direi, di dire qualche parola riguardo gli intenti e lo spirito che animano il blog appena nato.

Come i lettori avranno notato, si sono fino a questo momento alternati articoli nuovi a precedenti articoli pubblicati nel Blog dei Miagolatori di Via San Gallo. Non mi stancherò mai di ripeterlo, non essendo stato io a chiudere il blog, né tanto meno a sconfessarne finalità e tematiche affrontate, non intendo in alcun modo rinunciare alla possibilità di accesso per i lettori delle decine  di articoli scritti nel corso di due anni intensi e per certi versi avvincenti dell’esperienza dei Miagolatori

Per questo ripubblicherò man mano tutti o gran parte gli articoli da me scritti per i Miagolatori.

Ma le rotture non sono mai prive di conseguenze. Sarebbe in tal senso ipocrita far finta che nulla sia accaduto. E l’ipocrisia non solo non era parte dello spirito dei Miagolatori, ma lo è ancor meno di quello del nuovo Blog.

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“Il Tempo di Dioniso” si pone dunque sia in oggettiva continuità rispetto all’esperienza dei Miagolatori, sia in aperta discontinuità.

Del blog dei Miagolatori manterrà l’intransigenza ideale  e la nettezza di idee, al limite della sfida donchisciottesca, senza mai fare sconti a nessuno, senza mai mai arretrare di fronte alla convenienza e all’opportunità di circostanza, senza mai sconfessare la volontà di essere un graffio, un pugno allo stomaco che intende scuotere le coscienze dei lettori. L’intransigenza ideale e di veduta resterà dunque la cifra del blog, il suo tratto distintivo. Non intendo in alcun modo piacere a tutti, a dire il vero, non intendo piacere a nessuno. Mi piacerebbe tuttalpiù aprire qualche squarcio, lasciar intravedere qualche possibile margine di visione. Sarebbe già molto, anzi sarebbe quasi tutto.

Chi mi conosce sa bene quello che intendo con ciò che ho appena detto. La mia durezza di vedute non deve però essere confusa con disprezzo ELITARIO del mondo e degli altri esseri umani. Al contrario, vuole solo essere un ponte, o meglio un varco per rendere l’incontro veramente dialogico e mai retorico. Rispettare gli altri non significa in alcun modo, almeno per me,  scrivere sempre e comunque quello che gli altri si aspettano o si aspetterebbero di leggere. Rispettare gli altri significa piuttosto  accettare il rischio di dire cose scomode e non gradite, significa correre il rischio di non essere capiti. Significa lottare con forza e decisione per farsi capire, provando a cercare il varco appunto, il punto di rottura in cui sia chi scrive cambia scrivendo e chi legge cambia leggendo. Essere duri e intransigenti non significa dunque per me l’arroccamento su posizioni di autodifesa sterile e alla lunga insensata. Essere duri e intransigenti dal punto di vista ideale non significa affatto fare della coerenza ideale uno scudo per colpire gli altri e condannarli senza processo.

La coerenza delle idee non si pone mai sullo stesso campo della coerenza della vita. Si tratta di sfide difficili e spesso destinate a incontrarsi di rado nel corso dell’esistenza. Coloro che strombazzano la coerenza ai quattro venti, intendono coprire con le urla la coltre fitta di contraddizioni, spesso insostenibili, che contraddistinguono le loro parole e le loro azioni. Mettono il carro davanti i buoi, ma non cambiano la sostanza delle cose.

La vita è essa stessa contraddittoria e non potrebbe essere altrimenti. Essere coerenti significa tuttalpiù cercare di esserlo, porselo come un fine irraggiungibile ma onesto, degno di essere perseguito. Lascio dunque ad altri l’eloquio o meglio lo sproloquio in libertà sulla bellezza di essere coerenti e di defenestrare chicchessia per futili motivi che non cambiano mai la sostanza delle cose.

Da questo punto di vista, lo avete capito, il nuovo blog si pone non solo in discontinuità, ma in aperto contrasto con l’esperienza dei Miagolatori.

La polemica ideale non scenderà sul piano dell’invettiva, al limite dell’offesa, di protagonisti concreti della vita fiorentina. Le intemperanze verbali e gli attacchi “capricciosi” con i quali Olivier colpiva chiunque non gli andasse o non gli andasse più a genio, non saranno parte del nuovo blog.

Era tutto chiaro, ma qualche volta, ripeto solo qualche volta, repetita iuvant.

Detto questo, e si tratta di qualcosa a cui tenevo molto, mi preme aggiungere che, ovviamente in sintonia con lo spirito del Blog che ho appena indicato, “Il tempo di Dioniso” è aperto al contributo di chiunque volesse, anche con accenti e sensibilità diverse rispetto alle mie, esprimere un punto di vista originale e diverso sui fatti della cultura e del mondo.

Sarebbe bello che la voce dell’intransigenza fosse e rimanesse una voce plurale.

 

Marco Incardona

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