FIRENZE OVVERO L’EDEN DI ATTENDU

Pubblico una delle prose “poetiche” (nel senso di Julia Kristeva) contenute in Materiale Infetto

“Secondo quanto riportato da Rodolfo Wilcock nella
splendida opera La sinagoga degli iconoclasti, il professor Alfred
Attendu, autore dell’opera scientifica-divulgativa L’embêtement
de l’intelligence (Besançon, 1945) e direttore di un
sanatorio di malati di mente nel Jura francese, sarebbe stato
l’autore di una bizzarra teoria. Questa teoria aveva potuto riscontrarla
e metterla in pratica proprio nel suo sanatorio, di
cui era stato direttore dal 1940 al 1944. Mentre in basso gli
Europei giocavano a scannarsi l’uno con l’altro al grido di
“Heil Hitler” e cose varie, nessuno aveva pensato di arrecare
il minimo disturbo al professore Attendu che aveva potuto
continuare indisturbato i suoi studi.
In parole povere, la teoria di Alfred Attendu si concentrava
sulla costatazione, assolutamente controcorrente, che i dementi
e gli imbecilli non fossero semplicemente persone affette
da una patologia dell’intelletto, ma fossero null’altro che persone
che ci parlavano dell’origine del genere umano. Nei suoi
primordi, l’umanità era composta pressoché esclusivamente,
anzi esclusivamente, di imbecilli e cretini, incapaci di intendere
e volere. Ed era un bene, difatti i nostri primi antenati non soffrivano
di tutti quei disturbi, patologie, fanatismi e schizofrenie
che affliggono oggi l’umanità. Insomma, tutto quello che
poteva ampiamente verificare nel suo tempo storico.
Per Alfred Attendu sono les enfants du bon Dieu a essere
l’origine di tutto. Gli imbecilli e i cretini di oggi sono semplicemente
coloro che hanno maggiormente tenuto i contatti
con l’imbecillità primigenia, mi si permetta il termine. Compito
del curatore e sanatore, almeno secondo il professore Alfred
Atttendu, sarebbe proprio quello di assecondare questi
elementi di attinenza all’originale, manifesti nei cretini del
nostro tempo, togliendo progressivamente ogni sovrastruttura
frutto della nostra civiltà. Compito del medico è quello
di riportare l’imbecille all’imbecillità originaria.
Non sono in grado al momento di approfondire le bizzarre
teorie dello psichiatra francese e mi attesto su quanto mirabilmente
scritto da Wilcock. Al contempo non è nemmeno
difficile immaginare dove voglio andare a parare.


Se il povero professor Alfred Attendu, che per il suo lavoro
di ripristino dell’imbecillità originaria finì per avere mille
grane e subire processi, avesse potuto vedere la Firenze di inizio
millennio, quella del giorno d’oggi per intendersi, avrebbe scoperto
che l’Eden in terra degli imbecilli esiste già. Sono sicuro,
sarebbe impazzito di gioia nel vedere quanti cretini e imbecilli
impazzano per le strade abbandonandosi naturalmente alle più
inimmaginabili testimonianze della loro totale mancanza di
intelletto. Lui che chiamava i matti gli eletti del Signore, i bambini
di Dio, avrebbe certamente eletto Firenze come la città
Celeste, l’eletta da Dio per riportare l’umanità al suo stato di
imbecillità originaria e salvarla dunque da se stessa.
Ovviamente le incrostazioni esistono, anche nella Firenze
d’oggi. La civiltà degenerata e patologica si manifesta nella
naturale tendenza alla falsità e al materialismo bottegaio dei
fiorentini d’oggi. Segno evidente di una città che conobbe lustri
e che, un tempo immemore, fu regina della storia degli
umani degenerati. Si sarebbe probabilmente dato il compito
massiccio, il nostro buon Attendu, di eliminare ogni residuo
civile, cosa peraltro non impossibile, e riportare il fiorentino
allo stato di imbecillità originaria del genere umano. Firenze
sarebbe stata il punto di partenza per rimbecillire il mondo.
In questo tentativo di rincretinimento del fiorentino, Alfred
Attendu si sarebbe accorto che lo stato di imbecillità più
simile a quello delle origini viene facilmente raggiunto
quando essi assumono dosi massicce di stupefacenti e, tra essi,
soprattutto quando assumono cocaina. Avrebbe dunque consigliato
una posologia massiccia fatta a dosi di cocaina e
l’avrebbe imposta all’intera massa della popolazione. Bambini,
adulti, vecchi e chiunque fosse in grado di sniffare.
Lo ripetiamo, Firenze sarebbe stata l’Eden perduto di Attendu.
L’Eden perduto di una città che sa solo perdersi.”

(Da Materiale Infetto di Marco Incardona , Edizioni Ensemble, Roma, 2022)

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